È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2023 il Decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2023, n. 81, recante il Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante: «Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165», che modifica il precitato DPR 62/2013 e che è entrato in vigore il 14 luglio 2023.
Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al DPR citato definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che tutti i pubblici dipendenti, ivi compreso il personale della scuola, sono tenuti ad osservare.
Ai sensi dell’articolo 54 del D.Lgs 165/2001, il c.d. “Testo unico per il Pubblico Impiego”, la violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento di cui al DPR n. 62/13 ivi compresi quelli relativi all’attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT), è fonte di responsabilità disciplinare.
Il codice si applica a tutte le categorie del personale scolastico, dai dirigenti scolastici al personale docente ed ATA e delinea un quadro di responsabilità e sanzioni disciplinari valido per tutti i dipendenti pubblici.
Le modifiche introdotte al Codice di comportamento scaturiscono dall’articolo 4 del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito con legge 29 giugno 2022, n. 79, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che è strutturato in 6 Missioni e 16 Componenti ed è articolato su 3 assi strategici condivisi a livello europeo, ovvero digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica ed inclusione sociale e fondato su 3 priorità trasversali, tra le quali spicca nel nuovo codice la parità di genere.
Nel DPR vengono ribaditi i doveri fondamentali di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che tutti i dipendenti pubblici devono osservare sia in servizio sia fuori servizio e viene esplicitata la previsione secondo la quale, ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del decreto legislativo n. 165 del 2001, ciascuna amministrazione dovrà eventualmente integrare e specificare nel proprio Codice di comportamento quanto previsto da quello nazionale, sull’applicazione del quale devono vigilare i dirigenti, le strutture di controllo e gli uffici di disciplina preposti.