Greta Siracusa, una delle rappresentanti d'Istituto che più sono rimaste nella

memoria del Melloni, ha collaborato a lungo con la prof. Guidi. Siamo dunque lieti di proporre a tutti il ricordo che ella ne fa.

LA RICORDO COSÌ…

La notizia mi ha raggiunta anche all’estero e mi ha lasciata attonita, non posso fare a meno di ricordarla in questo modo, provando a trasmettervi una piccolissima parte di quello che la prof.ssa Guidi ha rappresentato per me e (credo) per molti altri studenti.
Sono passati tanti anni dall’ultima volta che l’ho incontrata tra i corridoi della scuola, ma non l’ho dimenticata, non potrei mai.
Non gliel’ho mai confessato, ma è stata una delle prime persone a credere in me, a spronarmi a scrivere. Se ora potesse sentirmi probabilmente mi direbbe - con tenerezza e con una umiltà disarmante - che lei non ha nessun merito, che ha solo fatto il suo lavoro. Ma io posso dire che ha fatto molto più di questo. Non si limitava solo a correggere bozze e a spedire i nostri articoli alla Gazzetta, lei sapeva ascoltare e interpretare i nostri silenzi, sapeva entrare in punta di piedi nelle nostre vite incoraggiandoci, con delicatezza, a seguire le nostre ambizioni.
Non è mai stata una mia professoressa nel senso stretto del termine, la conobbi durante il primo biennio quando mi unii alla redazione del Melloni Magazine, forse è proprio perché non ero una sua alunna che la ricordo con tanta stima e affetto.
Ricordo quando la incontrai per la prima volta, per consegnarle la bozza di un articolo. Come la maggior parte delle ragazze a quell’età, ero timida, piena di insicurezze e con la paura di essere giudicata. Lei, tuttavia, ricordò subito il mio nome, mi fece un sorriso rassicurante e mi diede il benvenuto nel team, cacciando via all’istante quella sensazione di inadeguatezza. È un piccolo momento che mi è rimasto impresso, forse perché mi ha accolta con tanta spontaneità facendomi sentire nel posto giusto.
Anche quando smise di lavorare al giornalino, lasciando un vuoto difficile da colmare, continuò ad essere presente e a preoccuparsi per i suoi studenti. Non dimenticava mai una data o un momento importante per noi e coglieva sempre l’occasione per rivolgerci un buon augurio o un pensiero gentile, trovando sempre il modo di esserci vicina e di ascoltare i nostri pensieri. Non si percepiva mai una sensazione di inadeguatezza o di “non essere abbastanza” quando si parlava con lei.
Ora la porto nel cuore così, con la scrittura, perché è l’unico modo che mi rimane per sentirla ancora vicina, il modo che lei stessa ha condiviso con me. Mi ha fatto appassionare alla scrittura di giorno in giorno con il suo modo di raccontare che sapeva sempre emozionare, con la sua energia, il suo sguardo sul mondo e le riflessioni che adorava condividere con noi.
“Se ci credi veramente, si realizzerà” – mi disse in un momento di sconforto. Sembra una di quelle frasi fatte che si dicono ad una persona in difficoltà quando non si sa cosa dire, anche se non ci si crede veramente. La differenza è che lei ci credeva davvero e per questo non ha mai smesso di spronarmi e di ispirarmi. Ed ora eccomi qui, circa nove anni dopo rispetto a quel giorno, a dire che aveva ragione.
Cara prof., sono onorata di averla conosciuta e di potermi considerare una sua alunna. È e rimarrà sempre una persona importante e fonte di ispirazione per me.
Greta