Dopo l'incontro dello scorso anno con Miguel Santucho,
attivista de "Las abuelas de Plaza de mayo" ("Le nonne di Piazza di maggio"), anche quest'anno i nostri ragazzi di quinta hanno avuto modo di conoscere, seppur online, chi la dittatura militare argentina e i suoi orrori li ha vissuti sulla propria pelle.
Lo scorso 15 aprile, le classi 5A RIM, 5B RIM, 5C RIM e 5B AFM in video collegamento con l'Argentina, hanno avuto modo di parlare di quella dittatura con Ernesto Gaya, co-fondatore e attivista dell'Associazione H.I.J.O.S., "Hijos por la Identidad y la Justicia, contra el Olvido y el Silencio" ("Figli per l'identità e la giustizia, contro l'oblio e il silenzio") nata in Argentina nel 1995.
L'associazione si colloca lungo una linea di continuità con quelle delle madri ("Madres de Plaza de Mayo") e delle nonne (Abuelas) che l'hanno preceduta ed è formata dai figli ( hijos) di genitori desaparecidos.
Svolge due funzioni principali:
1. la ricerca di una propria identità in giovani, che non solo sono stati privati di uno o di entrambi i genitori,ma che hanno appreso spesso solo da adolescenti il perché dell'assenza dei loro padri e delle loro madri;
2. La realizzazione di azioni di protesta contro i colpevoli delle violazioni dei diritti umani che non hanno “pagato” il loro crimine, a causa di una legislazione che li ha resi non perseguibili sul piano giuridico.
Per i nostri ragazzi un momento importante di condivisione e di riflessione sulle dittature e sulla violazione dei diritti umani.
Ernesto ha risposto alle molte domande degli studenti, raccontando la sua storia personale che è la storia di tutti gli argentini, ricordando ai nostri ragazzi l'importanza del far conoscere i fatti reali, del parlare di ciò che è avvenuto nel passato e dell'importanza della memoria, per far sì che ciò che è avvenuto non si ripeta, neppure nelle forme più insidiose cui oggi stiamo assistendo.
Proprio perché l'incontro è vvenuto in collegamento internet, non abbiamo foto delle nostre classi. Anche questa è una lezione: essere protagonisti non significa essere sempre sulla scena, ma avere la volontà di cambiare le cose. Anche (e soprattutto) nel silenzio di ogni giorno.