Foto ricordo a Monaco.

«Non credevo che morire fosse così facile. Non dimenticare, la vita non è altro che crescere nell'amore e prepararsi all'eternità» (Christoph Probst, membro della Rosa Bianca, ghigliottinato il 22/2/1943)

Ieri sera, domenica 3 marzo, abbiamo portato a termine il Viaggio della Memoria 2024, organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISREC Parma).
L’ultima tappa è stata Monaco di Baviera, dove abbiamo conosciuto le vicende del movimento La Rosa Bianca visitandone il memoriale presso la Ludwig Maximilian Universität.
Questo gruppo di giovani tedeschi scelse la resistenza non violenta, attuata mediante la distribuzione clandestina di proclami, per cercare di scuotere la coscienza dei tedeschi in nome della responsabilità individuale e della difesa dei diritti umani.
I cinque ragazzi, Sophie Scholl e il fratello Hans, Willi Graf, Christoph Probst e Alexander Schmorell, vennero arrestati dopo il lancio dell’ultimo manifestino, proprio nel salone dell’Università in cui ci siamo riuniti. Condannati al termine di un processo farsa, andarono incontro alla morte con una forza d’animo che colpì i loro carcerieri e lo stesso boia.
Un incontro importante, quello di ieri, per tutti noi; un esempio di vite vissute in nome di importanti ideali, quello di Sophie e dei suoi amici. Un messaggio di speranza che varca il tempo e ci invita a pensare al nostro futuro da una prospettiva diversa.

Sophie Scholl (1921-1943)

I saluti dei partecipanti.